Nick Hanauer
is a rich guy, an unrepentant capitalist — and he has something to say to his fellow plutocrats: Wake up! Growing inequality is about to push our societies into conditions resembling pre-revolutionary France. Hear his argument about why a dramatic increase in minimum wage could grow the middle class, deliver economic prosperity ... and prevent a revolution.
"Probabilmente non mi
conoscete, ma appartengo a quello 0,01 per cento di cui leggete o sentite
parlare, e sono, sotto ogni ragionevole definizione, un plutocrate. Stasera
vorrei parlare direttamente agli altri plutocrati come me, perché sento che è
venuto il momento per noi tutti di fare una chiacchierata. Come molti
plutocrati, anch'io sono un capitalista fiero di sé. Ho fondato, cofondato o
finanziato più di 30 aziende in tutta una serie di settori. Sono stato il primo
investitore non di famiglia in Amazon.com. Ho cofondato un'azienda di nome
aQuantive, che abbiamo venduto a Microsoft per 6,4 miliardi di dollari. Insieme
ad alcuni amici, possiedo una banca. Ve lo dico -- (Risate) -- incredibile,
vero? Ve lo dico per mostrare che la mia vita è come quella di molti
plutocrati. Ho una prospettiva ad ampio respiro sul capitalismo e sul business,
e sono stato vergognosamente ricompensato per questo con una vita che molti di voi neanche potrebbero immaginare: diverse case, uno yacht, un aereo personale,
ecc... Ma siamo onesti: non sono la persona più intelligente che abbiate
conosciuto. Sicuramente non sono il lavoratore più tenace. Ero uno studente
mediocre. Non sono un tecnico. Non so scrivere una riga di codice. A essere
sinceri, il mio successo è il risultato della fortuna sfacciata che ho avuto a
nascere nel posto giusto, nel momento giusto e nelle circostanze giuste. In un
paio di cose, però, sono bravo davvero. Primo, ho una tolleranza al rischio
insolitamente alta; e secondo, ho una buona percezione, una buona intuizione di
quello che accadrà in futuro, e credo che quella intuizione del futuro sia
l'essenza di una buona imprenditorialità. E oggi cosa vedo nel futuro, vi
chiederete? Vedo i forconi, in mano a masse inferocite. Perché mentre i
plutocrati come noi vivono al di là dei sogni di avarizia più sfrenati, l'altro
99 per cento dei nostri concittadini resta sempre più indietro. Nel 1980, l'un
per cento degli Americani si spartiva circa l'otto per cento del reddito
nazionale, mentre l'ultimo 50 per cento degli Americani si spartiva il 18 per
cento. Oggi, trenta anni dopo, quell'uno per cento si spartisce il 20 per cento
del reddito nazionale, mentre l'ultimo 50 per cento degli Americani si
spartisce il 12 o 13. Se la tendenza continuerà, il primo 1% si spartirà più
del 30 per cento del reddito nazionale da qui a 30 anni, mentre al 50 per cento
più povero degli Americani resterà solo il sei per cento. E il problema non
sono le disuguaglianze in sé. Un po' di disuguaglianza è necessaria a una
democrazia capitalista ben funzionante. Solo che la diseguaglianza è oggi al
suo picco storico, e peggiora giorno dopo giorno. Se la ricchezza, il potere e
il reddito continuano a concentrarsi verso l'alto, la nostra società passerà da
una democrazia capitalista a una società neo-feudale, dominata dalle rendite,
come la Francia del 18° secolo. Ossia la Francia prima della rivoluzione, e
delle sommosse con i forconi. Ho quindi un messaggio per i miei amici
plutocrati e arcimiliardari, e per chiunque viva nella sua isola felice:
svegliatevi. Svegliatevi! Non può durare. Se non facciamo qualcosa per
correggere queste evidenti diseguaglianze sociali, i forconi arriveranno:
nessuna società libera e aperta può sostenere queste crescenti diseguaglianze
economiche. Non è mai successo. Non ci sono esempi. Portatemi una società
troppo iniqua, e vi mostrerò uno stato di polizia, o un'insurrezione. I forconi
arriveranno, se non sistemiamo le cose. Non è questione di se, ma di quando. E
quando arriverà sarà terribile- per tutti, ma in particolare per i plutocrati
come noi. So di sembrare una specie di liberale salvatore del mondo. Non è
questo. Non ne faccio una questione morale, quando dico che la diseguaglianza è
sbagliata. Dico che l'aumento della diseguaglianza economica è stupida e in
definitiva controproducente. La crescita della diseguaglianza non aumenta solo
il rischio dei forconi, ma è anche terribile per l'economia reale. Il modello
per noi ricchi dovrebbe essere Henry Ford. Quando Ford introdusse i famosi
cinque dollari al giorno, che erano il doppio del normale salario dell'epoca,
non solo aumentò la produttività delle sue fabbriche, ma convertì poveri operai
sfruttati in una florida classe media, che a quel punto poteva permettersi i
prodotti che fabbricava. Ford intuì quello che oggi sappiamo essere vero, che
un'economia è simile a un ecosistema, ed è caratterizzata dallo stesso tipo di
feedback continui che troviamo in un ecosistema naturale, un continuo scambio
di feedback tra clienti e industria. La crescita dei salari aumenta la domanda,
che fa aumentare le assunzioni che a loro volta fanno aumentare i salari, la
domanda e i profitti, e questo circolo virtuoso di crescente prosperità è
proprio quello che manca alla ripresa economica di oggi. Ecco perché dobbiamo
lasciarci alle spalle le politiche di "sgocciolamento" che dominano
entrambi i partiti politici, e sposare quella che chiamo "economia
middle-out". L'economia middle-out respinge l'idea neoclassica di
un'economia efficiente, lineare, meccanica, tendente all'equilibrio e
all'equità, e invece sposa l'idea del 21° secolo di un'economia complessa,
adattiva, ecosistemica, che tende ad allontanarsi dall'equilibrio verso
l'iniquità, che non è per niente efficiente, ma efficace se ben gestita. Il
punto di vista del 21° secolo ci permette di vedere chiaramente che il
capitalismo non funziona allocando in modo efficiente le risorse esistenti.
Funziona creando in modo efficiente nuove soluzioni ai problemi dell'umanità.
La forza del capitalismo sta nel modo evolutivo in cui ricerca le soluzioni.
Premia chi risolve i problemi degli altri. La differenza tra una società povera
e una società ricca, ovviamente, è il grado in cui quella società ha generato
soluzioni sotto forma di prodotti per i suoi cittadini. La somma delle
soluzioni che abbiamo nella società è veramente la nostra prosperità, e questo
spiega perché aziende come Google, Amazon, Microsoft e Apple e gli imprenditori
che hanno creato queste aziende hanno tanto contribuito alla prosperità della
nostra nazione. La prospettiva del 21° secolo chiarisce anche che quello che
consideriamo crescita economica si comprende meglio definendolo come il tasso a
cui risolviamo i problemi. Ma quel tasso dipende completamente da quanti bravi
solutori di problemi abbiamo a disposizione, nei vari ambiti, e quindi da
quanti concittadini partecipano attivamente, sia come imprenditori che possono
proporre soluzioni, che come clienti che le utilizzano. Ma questa
massimizzazione della partecipazione non si verifica per caso. Non capita da
sola. Richiede sforzi e investimenti, motivo per cui tutte le democrazie
capitaliste di successo sono caratterizzate da ingenti investimenti nella
classe media e nelle infrastrutture da cui dipendono. Noi plutocrati dobbiamo
lasciarci alle spalle queste teorie dello "sgocciolamento", questa
idea che meglio stiamo noi, meglio sarà per tutti. Non è vero. Come potrebbe
esserlo? Guadagno 1000 volte più di un salario medio, ma non compro 1000 volte
più roba, vero? Ho comprato due paia di questi pantaloni, quelli che il mio
partner Mike chiama i pantaloni da manager. Avrei potuto comprarne 2000 paia,
ma cosa ci farei? (Risate) Quanti tagli di capelli posso farmi fare? Quante
volte posso andare fuori a cena? Non importa quanto ricco possa diventare
qualche plutocrate, non potremo mai guidare da soli una grande economia
nazionale. Solo una prospera classe media può farlo. "Non possiamo farci
niente", potrebbero dire i miei amici plutocrati. "Henry Ford viveva
in un'epoca diversa." Forse alcune cose non le possiamo fare; forse alcune
altre sì, però. Il 19 giugno 2013, Bloomberg ha pubblicato un mio articolo,
intitolato "Le ragioni capitaliste per un salario minimo da 15
dollari." La brava gente della redazione di Forbes, tra i miei più grandi
ammiratori, l'ha chiamata "La proposta quasi folle di Nick Hanauer".
Eppure, solo 350 giorni dopo la pubblicazione di quell'articolo, il sindaco di
Seattle Ed Murray ha approvato una legge per l'aumento del salario minimo a
Seattle a 15 dollari l'ora, più del doppio del salario federale prevalente di
7,25 dollari. Com'è successo, potrebbero chiedersi le persone ragionevoli. È
successo perché un gruppo di noi ha ricordato al ceto medio che sono loro la
fonte della crescita e della prosperità nelle economie capitaliste. Abbiamo
ricordato loro che quando i lavoratori hanno più soldi, le aziende hanno più
clienti, e han bisogno di più impiegati. Abbiamo ricordato loro che quando le
aziende pagano ai lavoratori un salario decente, i contribuenti sono sollevati
dal peso di finanziare aiuti sociali come i buoni pasto, l'assistenza medica e
il sostegno agli affitti di cui questi lavoratori hanno bisogno. Abbiamo
ricordato loro che i lavoratori a basso salario sono pessimi contribuenti, e
che aumentando il salario minimo in tutti i settori, tutti settori ne traggono
vantaggio pur continuando a competere. La classica reazione, naturalmente, è
che aumentare il salario minimo distrugge posti di lavoro. Giusto? I vostri
politici ripetono sempre la tiritera dello "sgocciolamento", dicendo
cose come, "Se aumentate il costo del lavoro, sapete cosa succede?
Otterrete meno posti di lavoro." Ne siete sicuri? Perché ci sono un po' di
prove contrarie. Dal 1980, i salari degli amministratori delegati nel nostro
paese sono passati da 30 a 500 volte il salario medio. Questo sì, che aumenta
il costo del lavoro. Eppure, che io sappia, non ho mai visto un'azienda
esternalizzare il lavoro dell'amministratore, automatizzarlo, portarlo in Cina.
Anzi, sembra che impieghiamo più AD e dirigenti che mai. Lo stesso vale per le
funzioni tecnologiche e i servizi finanziari, che guadagnano multipli del
salario medio eppure ne impieghiamo sempre di più, quindi chiaramente si può
aumentare il costo del lavoro e ottenerne di più. So che la maggior parte della
gente ritiene il salario minimo di 15 dollari un esperimento economico folle e
rischioso. Non siamo d'accordo. Crediamo che il salario minimo di 15 dollari a
Seattle sià in realtà il proseguimento di una politica economica sensata.
Permette alla nostra città di far mangiare la polvere alla vostra. Perché,
vedete, lo stato di Washington ha già il salario minimo più alto di qualunque
altro stato della nazione. Paghiamo tutti i lavoratori 9,32 dollari, ossia
quasi il 30 per cento in più del minimo federale di 7,25 dollari, ma, cosa fondamentale,
427 per cento in più del minimo federale raggiunto di 2,13 dollari. Se lo
sgocciolamento fosse vero, la disoccupazione, nello stato di Washington,
sarebbe alle stelle. Seattle dovrebbe affondare nell'oceano. Invece, Seattle è
la città col più alto tasso di crescita del paese. Lo stato di Washington
genera impieghi per piccole imprese a un tasso più alto di qualunque altro
grande stato della nazione. Il settore dei ristoranti a Seattle? Sta
esplodendo. Perché? Perché la legge fondamentale del capitalismo è: se i
lavoratori hanno più soldi, le aziende hanno più clienti e hanno più bisogno di
lavoratori. Quando i ristoranti pagano i dipendenti abbastanza da permettere
anche a loro di mangiare al ristorante, non è male per il settore della
ristorazione. È un bene, benché alcuni gestori abbiano da ridire. È più
complicato di quanto non stia raccontando? Certo che lo è. Sono molte le
dinamiche in gioco. Ma per favore, possiamo smettere di ripetere che se i
lavoratori a basso salario guadagnano un po' di più, la disoccupazione
schizzerà e l'economia collasserà? Non ci sono prove. L'assunto più pericoloso
delle teorie dello "sgocciolamento", non è affermare che se il ricco
diventa più ricco, tutti staranno meglio. È l'affermazione, da parte di chi si
oppone a qualunque aumento del salario minimo, che se i poveri si
arricchiscono, sarà un male per l'economia. Ma quando mai. Quindi, per favore,
possiamo risparmiarci questa retorica per cui sarebbero stati i ricchi come me
e i miei amici plutocrati a costruire questo paese? Noi plutocrati sappiamo,
anche se non ci piace ammetterlo in pubblico, che se fossimo nati altrove, non
qui negli Stati Uniti, oggi potremmo benissimo essere dei signori nessuno,
ridotti a vendere frutta, a piedi scalzi, sul ciglio di una strada sporca. Non
che non ci siano bravi imprenditori in altri posti, anche nei luoghi più
poveri. È solo che i clienti di quegli imprenditori non possono permettersi
altro. Ecco allora l'idea per un nuovo tipo di economia, un nuovo tipo di
politica che chiamo nuovo capitalismo. Riconosciamo pure che il capitalismo
batte le alternative, ma anche che più persone includiamo, sia come
imprenditori che come clienti, meglio funziona. Tentiamo in tutti i modi di
ridurre la dimensione del governo, ma non tagliando i programmi per i poveri;
piuttosto, assicurando che i lavoratori siano pagati abbastanza da non averne
bisogno. Investiamo abbastanza nella classe media da rendere la nostra economia
più equa e più inclusiva, e quando sarà più inclusiva sarà più competitiva, e
quando sarà veramente più competitiva, sarà più in grado di generare quelle
soluzioni ai problemi umani che sono il vero motore della crescita e della
prosperità. Il capitalismo è la più grande tecnologia sociale mai inventata per
creare prosperità nelle società- se è ben gestito; ma a causa delle
fondamentali dinamiche moltiplicative de sistemi complessi, tende
inesorabilmente alla diseguaglianza, alla concentrazione, al collasso. Il
compito delle democrazie è quello di massimizzare l'inclusione della maggioranza
per creare prosperità, non per permettere a pochi di accumulare denaro. Il
governo crea prosperità e crescita, creando le condizioni che permettono sia
agli imprenditori che ai clienti di prosperare. Equilibrare il potere dei
capitalisti come me e quello dei lavoratori non è un male per il capitalismo. È
necessario alla sua sopravvivenza. Programmi come un ragionevole salario
minimo, una sanità accessibile, congedi malattia pagati, e la tassazione
progressiva necessaria a pagare le importanti infrastrutture necessarie alla
classe media (istruzione, ricerca e sviluppo...) sono tutti strumenti
indispensabili che i capitalisti più perspicaci dovrebbero sposare per guidare
la crescita, perché nessuno ne trae beneficio quanto noi. Molti economisti vorrebbero
farvi credere nell'"esattezza" della loro scienza. Non sono
d'accordo, e credo invece che sia, a pari merito, uno strumento che l'umanità
usa per codificare e dare efficacia legale alle nostre preferenze morali,
sociali e ai pregiudizi sullo status e sul potere, ed è per questo che i
plutocrati come me hanno sempre avuto bisogno di trovare storie convincenti da
raccontare a tutti sul perché le nostre posizioni relative sono moralmente
virtuose e buone per tutti: per esempio, che siamo indispensabili, creatori di
lavoro, e voi non lo siete; che il taglio delle nostre tasse crea crescita,
mentre investire su di voi farà gonfiare il debito e manderà il paese in
bancarotta; che noi contiamo, e voi no. Per migliaia di anni, queste storie
sono state etichettate come diritto divino. Oggi abbiamo l'economia dello
sgocciolamento. Ovviamente, tutte queste storie sono raccontate a nostro uso e
consumo. Noi plutocrati dobbiamo riconoscere che sono stati gli Stati Uniti a
renderci come siamo, non il contrario; che una robusta classe media è la fonte
della prosperità nelle economie capitaliste, non la conseguenza. E non dovremmo
mai dimenticare che anche il migliore di noi, nelle peggiori circostanze
finirebbe a piedi nudi, sul ciglio di una strada sporca, a vendere frutta.
Amici plutocrati, credo sia venuto il momento per noi di impegnarci nuovamente
per il nostro paese, di impegnarci in un nuovo tipo di capitalismo che sia più
inclusivo e più efficace, un capitalismo che assicuri all'economia americana di
rimanere la più dinamica e fiorente nel mondo. Difendiamo il nostro futuro,
quello dei nostri figli e dei loro figli. L'alternativa è non fare niente,
nasconderci nelle nostre comunità recintate e nelle scuole private, goderci i
nostri aerei e yacht -- sono divertenti -- e aspettare i forconi. Grazie".
mie le sottolineature :-)
Interessantissime (come sempre) analisi
Dal Blog Orizizonte48
e
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