PRIVATIZZAZZIONI
UND€RCONSTRUCTION !!
Al Ministero dell’€conomia, in questi primi giorni del 2015,
presenti i vertici di Poste Italiane, in prima linea Francesco Caio, l’uomo
scelto da Renzi all’epoca delle poltrone assegnate al suo insediamento,
Vincenzo La Via, il Capo del Dipartimento del Tesoro, Fabrizio Pagani, il Capo
della Segreteria Tecnica del Ministro e...(i soli noti, eccovi una lista degli Advisors in campo, durante le
privatizzazioni selvagge: Privatizzazione INA Advisor: Schroders Global Cordinator: Goldman Sachs, ENI Advisor: Rothschild Global Cordinator:, IMISan Paolo To Advisor:SchrodersMorganStanley Global Cordinator:IBSPT,Banco diNapoli Advisor: Rothschild, Telecom: Advisor: Morgan Stanley, Seat: Cons. fin. Lehman Brothers,Banco di Roma Advisor: Rothschild, BNL Advisor: JP Morgan, Alitalia Advisor:Rotschild, Enel Advisor: DKB, Mediocredito Advisor: Jp Morgan, Unim Advisor: Schroders, Autostrade: Advisor IMI e Schroders, Finmeccanica: Advisor Goldman Sachs, Aeroporti Roma Advisor: Leman Brothers)...gli advisor finanziari del Tesoro e della Società, si sono
trovati per discutere sul processo di privatizzazione di Poste Italiane. Sono
stati discussi gli obbiettivi e le misure necessarie per la quotazione della
società ed è stato stabilito il target temporale di tutto ciò, entro il
2015. Bene!!! Ci siamo continuiamo "l’avventura" ed entro il 2020 le Poste così come istituzione statale finora
conosciuta, non esisteranno più.
Secondo quanto precisa una nota del Mef, Francesco
Caio ha evidenziato un piano di sviluppo
quinquennale già approvato dal consiglio di amministrazione.
Si apprende
dall’ANSA che nelle prossime settimane, si continuerà il lavoro preparatorio da
parte degli advisor, anche assieme al consorzio dei global coordinator, in
vista della definizione di tutte le misure necessarie.
Auguri a tutti!!!
Perché???
Una decina giorni fa, mi ritrovo, nella buca delle lettere,
un avviso di Poste City... e che è sta Poste City? ...Boh!! Faccio fatica a capire, anche perché di dati leggibili sulla
notifica non se ne vedevano, a parte un indirizzo di riferimento di un fantomatico
ufficio. Trovo googolando in rete il posto e con street view riconosco la
via... Ora, prima di tutto era dall’altra parte della città e un insegna di
cartone ne era la sua "immagine", si perché l’ufficio di questa nuova società
privata ha preso in concessione parte dei servizi di Poste Italiane, e secondo,
la presenza dell’addetto (nervoso, ostico e poco propenso al servizio) e il
luogo (disordinato e accogliente quanto l’insegna) mi hanno fatto esclamare
OH!! POVERA ITALIA... (sulla vetrina c’e
un cartello con scritto: “cercasi ragazzo scootermunito per consegna posta”...poi dicono che non si trova lavoro!!).
Quello che voglio far capire è che nonostante le Poste Italiane
siano in effetti burocratiche e Kafkiane e spedire un pacco ti porta alla follia
e causa discorsi assurdistici con gli impiegati, chiaro che una bella "riorganizzazione" ci vuole senz’altro, ma privatizzare un’istituzione come le
nostre Poste, NO!!
Ok!! Qualcuno potrebbe obbiettare che la privatizzazione è
in buona sostanza la “riorganizzazione”(se vista dal Governo è risparmio di stipendi della spesapubblicaimproduttivabruttaecattiva e "incasso" quando vende!) ma, i primi risultati non son di certo
confortanti. Continuo la ricerca sul web per capire quale Stato €uropeo abbia
già fatto questo tipo di “riforma” e
quindi poter capire a che futuro possiamo aspirare... Mi imbatto in un blog
olandese, L’Olanda ha privatizzato qualche anno fa e il risultato è stato: tutti gli uffici
postali chiusi, i postini fissi licenziati ed alcuni riassunti a tempo
determinato per meta'stipendio ( prendere o lasciare) per cui ora vedi tanti
pensionati e studentelli portare la posta in giro, Ah si, al Lunedi' non si riceve posta (così pagano
il personale un giorno in meno) e per la stessa ragione hanno dimezzato il
numero di buche delle lettere in giro (meno da svuotare). I servizi agli
sportelli sono sostituiti da servizi completamente digitali. Sei anziano e non
sai come fare? Arrangiati, chiedi a qualcuno, il progresso non si ferma per chi
non sa usare un computer. Naturalamente i prezzi dei servizi rimasti sono
aumentati e gli stipendi del “personale” (drasticamente ridotto) abbassati...
Quando, i partiti in Utalia si giocavano la partita della gestione della "Cosa Pubblica", ne beneficiavano
un certo numero di cittadini che erano stati assunti nella Pubblica
Amministrazione in una quantità superiore alle esigenze della stessa. Inoltre
questi cittadini(considerati impropriamente "parassitari") svolgevano inconsapevolmente
una funzione utile per i restanti cittadini che lavoravano nel settore privato.
Alteravano a favore di questi il conflitto Capitale/ Lavoro. Inoltre i costi
aggiuntivi per il lavoratori che "gonfiavano" le piante organiche del
settore pubblico, venivano compensati da:risparmio sul costo del Servizio sul Debito Pubblico, attraverso l'aumento
del gettito fiscale, grazie all'aumento della base imponibile e il Pil del Paese
cresceva.
Nell'era
contemporanea del Partito unico, la gestione della "Cosa Pubblica" viene
privatizzata, i costi aggiuntivi ricadono sull'intera società e i benefici dei
profitti rimangono in poche mani. Risultato i costi
per i servizi pubblici erogati dal settore privato aumentano fino a raddoppiare,
le piante organiche vengono ridotte all'osso, le disfunzioni nei servizi
aumentano, tutti gli acquisti dei beni strumentali non sono più soggetti a
controllo preventivo, ed inoltre non assorbendo più manodopera contribuiscono
ad abbassare il costo del lavoro del sistema Paese. Tutto questo non sarebbe
possibile senza l'opera indefessa, assidua, instancabile, dell'intero sistema
mediatico, che quotidianamente ci fornisce la nostra razione di odio nei
confronti del sistema pubblico del nostro Paese (che strano... quello degli
altri Paesi sono modelli di virtù)
Ora, chiaro quale sia il “progetto” o meglio l’agenda del
Governo, dettata dal vincolo esterno che vieta la spesa pubblica e induce alla
“privatizzazione” (in atto da anni aiutata anche dall’orwelliano mainstream
massmediatico) e alla sistematica distruzione del reddito ma, questo si contrappone a quanto indicato chiaramente
nella nostra Costituzione: “la tutela del lavoro implica che il livello
retributivo debba essere equo” (Art. 36 Cost.) e che dunque, non sia posto in
pericolo da una prevalente e diffusa instabilità del posto di lavoro e da un
endemica disoccupazione, provocata da scelte politiche che portino a comprimere
sistematicamente e deliberatamente i livelli retributivi (privatizzazioni in
seno al libero mercato, jobs act e il suo demansionamento, delocalizzazioni
mercantilistiche ecc.),
giustificando ciò in base ad uno specifico modello
monetario IMPOSTO
dal VINCOLO di un
Trattato internazionale.
Auguri povera Italia...
Intanto a Palermo
Good luck
;-)
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